Il corridoio, che prende il nome dall’architetto rinascimentale che lo ha progettato, Giorgio Vasari, è un passaggio ad uso privato della famiglia Medici, che collega Palazzo Vecchio
Sede dei priori e cuore della vita politica fiorentina, Palazzo Pitti, residenza abituale della famiglia e la Galleria degli Uffizi, sottolineando così lo stretto legame ideologico tra i tre edifici simbolo del potere mediceo.
Si tratta di un percorso aereo, sopraelevato rispetto al piano stradale di circa un chilometro di estensione sopra la città, consentendo sguardi inediti sullo svolgimento della vita giornaliera nel centro storico di Firenze.
Progettato e realizzato da Vasari nel 1565, il corridoio fu commissionato da Cosimo I dei Medici
portato a termine in meno di sei mesi di lavoro, fu inaugurato lo stesso anno in occasione dei festeggiamenti delle nozze del principe Francesco I dei Medici, figlio di Cosimo e Eleonora di Toledo, con Giovanna d’Austria.
Il percorso inizia all’interno della Sala Verde di Palazzo Vecchio, stanza della moglie di Cosimo I, con una scala che conduce al portico sopra il Lungarno Anna Maria Luisa dei Medici, attraversa l’Arno su Ponte Vecchio, sopra le botteghe degli orafi, gira intorno alla torre dei Mannelli, percorre Via Guicciardini, passando sulla chiesa di Santa Felicita, dove è presente un piccolo terrazzino dal quale la famiglia Medici poteva assistere alla funzione senza essere vista, per poi giungere nella Galleria Palatina di Palazzo Pitti.
Originariamente, il corridoio vasariano era cosparso di autoritratti, che nel 2021 confluiscono in una sala a loro dedicata all’interno degli Uffizi, sostituiti da un lapidario di busti e sculture di epoca romana.
Nel 1900, nella parte sopra Ponte Vecchio, furono aperte da Mussolini le tre finestre posizionate sulle tre grandi arcate, durante un incontro con Hitler in quel punto del passaggio.
Oggi, il corridoio rappresenta un percorso artistico significativo tra gli Uffizi e Palazzo Pitti, concepibile come un unico corpo edilizio che collega due organi vitali per la città di Firenze, che essendo aperto a un numero limitato di visitatori, esula dai classici percorsi di esposizione museale, acquisendo un fascino del tutto particolare.
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Foto by Claudio Giusti